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Infermieri senza lavoro «Non andiamo a votare» Partiti i ricorsi al tribunale civile per l'assunzione

Per loro solo contratti a tempo determinato prorogati di volta in volta, perché nessuno si è mai preoccupato di stabilizzarli. E ora che sono rimasti senza posto e stipendio hanno minacciato di restituire le tessere elettorali, perché i trecento infermieri precari non hanno dubbi: se si è arrivati a questo punto la colpa è anche della politica. Ieri mattina si sono ritrovati a Isernia e hanno denunciato, ancora una volta, la situazione. «Siamo profondamente delusi e sentiamo di essere stati presi in giro per ben due volte – hanno detto -: la prima dall'Asrem che ci ha utilizzati, per lungo tempo, servendosi dei contratti a tempo determinato, prorogati di volta in volta, in diversi casi per anni, fino a 14 per alcuni colleghi, contravvenendo in questa maniera alle più elementari norme in materia di proroga dei contratti di lavoro. La seconda dalla classe politica, che finora ha fatto finta di nulla, come se la problematica di oltre 300 famiglie molisane non li riguardasse. Stiamo valutando – hanno poi aggiunto - l'opportunità di restituire tutti i nostri certificati elettorali, ai quali naturalmente si aggiungerebbero quelli dei nostri familiari e dei nostri amici». A determinare il licenziamento degli infermieri lo scorrimento della graduatoria. Un provvedimento ritenuto ingiusto e sotto accusa finisce anche il Collegio professionale. «Sappia, la dirigenza del nostro Collegio – hanno tuonato i precari - che siamo pronti a portare il caso dinanzi gli organi nazionali e a spostarci in massa nell'albo di un'altra regione, l'Abruzzo, se entro breve tempo non prenderà una posizione ufficiale sulla situazione degli infermieri precari». Intanto sono centinaia già i ricorsi che in queste settimane i precari stanno depositando sui tavoli dei giudici del lavoro della regione, «per chiedere alla giustizia di intervenire – hanno sottolineato - lì dove sono stati volontariamente e colpevolmente negati dei diritti. Auspichiamo, infine, in una soluzione positiva e speriamo che anche il Molise possa veramente offrire un futuro a chi se lo è guadagnato con anni di duro lavoro. Siamo orgogliosi della nostra professione e dei sacrifici compiuti anche per sopperire alle evidenti carenze strutturali, che non abbiamo mai fatto pesare sui pazienti».

Fonte: il tempo.it

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