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L'Infermiere pronto a rispondere alle sfide del futuro

A Ragusa Michele Fortuna, presidente Cives

Ragusa, 24 novembre 2012 – La professione dell’infermiere si appresta a vivere i prossimi anni con grande consapevolezza delle proprie responsabilità. Anni in cui il profilo professionale sarà sottoposto a nuove variazioni e in cui sarà ribadito ulteriormente il concetto di assistenza infermieristica come servizio alla persona, alla famiglia e alla collettività.
Sono questi i concetti essenziali emersi nel corso della seconda e della terza sessione del primo congresso provinciale del Collegio Ipasvi tenutosi ieri e oggi a Ragusa Ibla.
“L’altro aspetto che occorre mettere in luce – ha affermato il presidente Gaetano Monsù – è relativo all’insorgere di una nuova esigenza, quella di fare in modo che tutti si remi verso la stessa direzione.
Ci sono, nel nostro settore, troppe individualità che, al momento, non consentono di superare la possibilità di approcciare la professione con una mentalità completamente nuova, per raggiungere gli obiettivi prefissati”.
Monsù è inoltre tornato a parlare della nascita del forum delle associazioni infermieristiche. “Un aspetto che ci inorgoglisce – ha aggiunto – anche perché quello della provincia di Ragusa sarà un esperimento pilota in tutta Italia”. Tra gli ospiti di rilievo della giornata odierna, il presidente nazionale di Cives, Michele Fortuna.
“La nostra – ha detto – è una associazione fatta da infermieri, regolarmente iscritti all’Ordine, ed è un’associazione onlus, con i criteri che la normativa italiana prevede per questo tipo di attività.
Siamo presenti in 32 province italiane, anche qui a Ragusa, presidente Giuseppe Occhipinti. Facciamo parte, assieme ad altre 22 associazioni, della Consulta nazionale del Dipartimento per avanzare suggerimenti e proposte ai fini di un migliore assetto organizzativo di una macchina complessa come quella della Protezione civile. Garantiamo un apporto di tipo sanitario, altamente qualificato e specializzato. Il volontariato si può fare a qualsiasi livello. Noi lo facciamo apportando la nostra esperienza professionale e impegnandoci in quella che è la richiesta sanitaria.
Un valore aggiunto al già alto valore di essere volontari”.
Sempre in evidenza, inoltre, la questione del terzo settore e degli infermieri che operano in realtà particolari e ai quali, però, non viene garantito il giusto riconoscimento professionale.
“È il caso – dice Giuseppe Di Salvo (componente del Consiglio direttivo del Collegio Ipasvi e referente per gli infermieri che lavorano nel terzo settore) – di chi, come me, ha superato un concorso undici anni fa, bandito dall'Amministrazione della Polizia di Stato, per partecipare al quale era richiesta la laurea in Infermieristica allo scopo di operare in polizia come infermiere poliziotto. Eppure ancora oggi siamo inquadrati con un profilo inferiore perché la stessa Amministrazione non ha recepito la copiosa normativa che ci riguarda, compreso il codice deontologico”. Premiati, inoltre, i partecipanti al quinto premio letterario del “Collegio Ipasvi Ragusa”. I primi tre classificati sono stati: Lorenzo Lampis (“Come stringere un guanto vuoto”), Carmelita Garofalo (“La mia bella siciliana dagli occhi mori”) e Luigi Cascone (“In viaggio verso l’uomo”). Premi anche per la prima classificata del concorso fotografico, Lorena Rossetti, con la foto dal titolo “Silenzio”.

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