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L'Infermiere


L'infermiere è il professionista sanitario responsabile dell'assistenza generale infermieristica. Per esercitare deve essere in possesso di un diploma di laurea abilitante e dell'iscrizione all'albo professionale.

L'assistenza infermieristica si realizza attraverso interventi specifici, autonomi e complementari di natura intellettuale, tecnico- scientifica, gestionale, relazionale ed educativa.
La responsabilità dell’infermiere consiste nell’assistere, nel curare e nel prendersi cura della persona nel rispetto della vita, della salute, della libertà e della dignità dell’individuo.
L’infermiere presta assistenza secondo principi di equità e giustizia, tenendo conto dei valori etici, religiosi e culturali, nonché del genere e delle condizioni sociali della persona.
Il rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e dei principi etici della professione è condizione essenziale per l’esercizio della professione infermieristica.
L’infermiere riconosce la salute come bene fondamentale della persona e interesse della collettività e si impegna a tutelarla con attività di prevenzione, cura, riabilitazione e palliazione.

Il 12 maggio, giorno in cui si ricorda la nascita di Florence Nightingale considerata la fondatrice dell'Infermieristica moderna, si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale dell'Infermiere. La "Giornata" ha ogni anno un titolo ispirato a tematiche di rilevanza infermieristica ed è deciso in seno all'International Council of Nurses che ha sede a Ginevra.


TEORIE DELL'ASSISTENZA INFERMIERISTICA

Diversi infermieri hanno formulato teorie riguardanti l'assistenza infermieristica, sulla scorta di conoscenze provenienti dall'epistemologia. Di seguito, se ne ricordano alcuni:

- Florence Nightingale, concepiva il bisogno come necessità di controllare i fattori ambientali per garantire la salute;
-  Hildegard E. Peplau, ha concepito un processo interpersonale dove sia il paziente che l'infermiera hanno un ruolo ugualmente importante nell'interazione terapeutica, dando massima attenzione sotto l'aspetto psicologico del paziente;
- Lydia Hall, dichiara che il bisogno delle persone di cure infermieristiche qualificate aumenta man mano che diminuisce il bisogno di cure mediche;
- Virginia Henderson, dichiara che bisogna assistere il paziente in modo che diventi autonomo e comprenda i meccanismi che lo rendono indipendente;
-  Dorothea Orem, autrice della teoria del self-care;
- Evelyn Adam, basa la sua teoria sulla predisposizione, attuazione e valutazione del piano assistenziale secondo i principi enunciati da Virginia Henderson.
- Marisa Cantarelli, infermiera italiana che ha teorizzato il modello delle prestazioni infermieristiche.

IL PERCORSO FORMATIVO ODIERNO

Per poter essere qualificati come Infermiere occorre conseguire la laurea in Infermieristica e per esercitare la professione occorre essere iscritti all'albo presso il collegio provinciale IPASVI di appartenenza.
Tale titolo è valido sull'intero territorio nazionale nel rispetto alla normativa europea in materia di libera circolazione delle professioni[9]. Sono ritenuti validi i titoli acquisiti prima della normativa attuale (Infermiere Professionale, Diploma Universitario di Infermiere).
Nel 2001,[10]ai sensi del DM MIUR 509/1999, il diploma universitario per Infermiere venne trasformato in Laurea triennale e viene inoltre prevista la Laurea Specialistica nelle Scienze Infermieristiche e Ostetriche.
Le tappe possono essere riepilogate come segue:
Laurea di I livello in Infermieristica (3 anni, 180 CFU, titolo "Dottore in Infermieristica")
Master di I livello (60 CFU)
Laurea Magistrale (specialistica) in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche (2 anni, 120 CFU, titolo "Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche")
Master di II livello (60 CFU)
Dottorato di Ricerca (3 anni, titolo "Dottore di Ricerca Infermieristica")
Per accedere alla Laurea Magistrale non è indispensabile possedere un master di I livello; lo stesso vale per il Dottorato di ricerca che però richiede la Laurea Magistrale ma non il master di II livello.

ATTIVITÀ PROFESSIONALE

L'infermiere partecipa all'identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività, identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula i relativi obiettivi; pianifica, gestisce e valuta l'intervento assistenziale infermieristico, garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche; agisce sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali; per l'espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell'opera del personale di supporto.
L'infermiere svolge la propria attività professionale in aziende ospedaliere sanitarie pubbliche o private, nelle aziende sanitarie come l'ASL in Italia, in ambulatori privati, nei centri di assistenza domiciliare, e i servizi sanitari di assistenza domiciliare, in regime di dipendenza o di libera professione; concorrendo direttamente all'aggiornamento professionale, alla ricerca e alla prevenzione. Infatti l'infermiere può anche esercitare la propria attività come libero professionista, dopo essersi iscritto all'albo professionale presso il collegio provinciale IPASVI di appartenenza.
Le aree di operatività a contatto con il paziente/utente seguono processi assistenziali di natura complessa.
In fase di diagnosi, l'infermiere è parte attiva nella raccolta dell'anamnesi, nell'accertamento delle condizioni di salute e nello svolgimento di esami ematici o strumentali.
Nella fase della cura, la presenza dell'infermiere è diretta alla presa in carico dell'assistito mediante la progettazione del piano di assistenza e la corretta esecuzione delle attività diagnostico-terapeutiche. La presenza di almeno un professionista è costante nelle unità di cure per acuti.
La presenza degli infermieri specialisti clinici, esperti in possesso di un master universitario in una delle specialità infermieristiche, consente un'assistenza sanitaria avanzata (Advanced Practice Nursing) erogata attraverso una consulenza infermieristica o grazie alla presenza costante, come nel caso delle terapie intensive.
Nella fase di recupero e riabilitazione, all'interno delle proprie realtà lavorative, l'infermiere produce spesso il materiale informativo per la dimissione dell'ammalato e provvede all'educazione nella fase di dimissione.
Recentemente si sono sviluppati reparti specializzati definiti post-acuti o di riabilitazione estensiva, dove il percorso di riabilitazione vede l'equipe infermieristica essere il personale di riferimento, mentre il medico interviene in qualità di consulente esterno.
Nell'ambito del management sanitario per le funzioni di coordinamento infermieristico, l'infermiere è presente a livello di dipartimento, e/o unità operative oltre alla gestione del personale egli si occupa degli aggiornamenti professionali, del controllo e sorveglianza ambientale. Quello del coordinatore infermieristico (ex caposala) è un ruolo intermedio tra professionisti e dirigenza strategica aziendale, quindi anello indispensabile per il buon funzionamento dell'intero sistema.
L'infermiere per l'espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, tramite attribuzione di alcune attività del personale di supporto noto con la qualifica di O.S.S. (acronimo che significa operatore socio sanitario). Questo passaggio è ricordato sia dalle normative di riferimento dell'infermiere sia da quelle relative all'operatore socio sanitario. Ricade comunque sull'infermiere la responsabilità per la corretta gestione dell'assistenza.






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