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Prevenire le Lesioni da Decubito (LDD)


  • Le lesioni da decubito si definiscono come un danno cutaneo e/o dei tessuti sottostanti, localizzato per lo più in corrispondenza di prominenze ossee, quale risultato della pressione eventualmente associata a forze di taglio gravanti per un certo intervallo di tempo sul distretto cutaneo interessato. Se la funzione dei recettori dolorifici viene meno, il danno ischemico si protrae per un intervallo temporale più lungo, portando a necrosi dei tessuti cutanei. 
     
  • Le lesioni da decubito si formano per la presenza concomitante di fattori intrinseci e fattori estrinseci. Per la prevenzione delle lesioni è stato proposto un modello da Braden e Bergstrom che mira a valutare alcuni fattori come la mobilità, l’attività e la percezione sensoriale. La riduzione di mobilità e di attività, infatti, riduce la possibilità di cambiare posizione ed espone maggiormente il paziente a pressione e forze di taglio. La scarsa percezione sensoriale inficia la possibilità di avvertire dolore e quindi di cambiare posizione aumentando anch’essa la pressione e i danni sul circolo capillare.
     
  • La valutazione del paziente è un punto cruciale per la prevenzione delle lesioni da decubito. Il paziente deve essere valutato all’ingresso in struttura, durante la degenza, con cadenza stabilita in base al fattore di rischio iniziale e ogni volta che si verifica una variazione delle condizioni della cute. La valutazione deve essere fatta utilizzando scale validate per la determinazione dei fattori di rischio. 
     
  • Il cambiamento di posizione nei soggetti a rischio di lesioni da decubito è l’intervento più efficace per la prevenzione delle lesioni.
    In alcuni soggetti inoltre è utile ricorrere a dispositivi antidecubito come i materassi (a bassa o ad alta tecnologia) e cuscini. I cuscini, ad esempio, possono essere utilizzati quando il paziente viene messo sulla carrozzina, sulla quale il paziente dovrebbe assumere una posizione ideale, con un basculamento all’indietro della seduta di circa 15°, poggiando i piedi sulle pedane o sul pavimento e con le braccia sostenute dai braccioli in posizione comoda, tale da minimizzare le frizioni e le forze di taglio. 
     
  • La detersione della cute è un elemento fondamentale per la prevenzione delle lesioni da decubito. Il detergente da utilizzare deve permettere la formazione del mantello idrolipidico, non deve essere aggressivo, deve essere poco schiumogeno, facile da risciacquare e non profumato. Il lavaggio deve essere delicato senza frizionare energicamente la cute. 
     
  • Le linee guida sottolineano l’importanza di una dieta adeguata per la prevenzione delle lesioni ma non è ancora chiaro quanto la malnutrizione incida sulla formazione di nuove lesioni da decubito. I pazienti dovrebbero essere valutati per il rischio di malnutrizione con l’ausilio di scale validate e il paziente andrebbe seguito da un professionista con competenze specifiche (dietologo, dietista o gastroenterologo). Il fabbisogno calorico va stabilito sulla base delle caratteristiche del soggetto (metabolismo basale e necessità legate alla patologia). Il fabbisogno proteico di un adulto in condizioni normali è di 0,8 g/kg/die. Questo valore varia in rapporto alle diverse condizioni di stress e di patologie contingenti arrivando a essere necessari anche 1,5-2,1 g/kg/die (e oltre) di proteine al giorno. 
     
  • L’istruzione del personale sanitario e dei caregiver favorisce la prevenzione delle lesioni. 
    E’ importante che chi presta assistenza sia aggiornato sull’eziologia, sulla valutazione dei fattori di rischio e sull’uso dei dispositivi antidecubito.



    Fonte: ipasvi

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