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"Don't Call Me Just a Nurse", ovvero "Non chiamatemi semplicemente infermiera".

Il successo mediatico di un toccante articolo scritto da un'infermiera statunitense. 
Sta riscuotendo un evidente successo, sul web, la testimonianza di un'infermiera statunitense, Kateri Allard, che dalle colonne dell prestigioso sito internet dell'Huffington Post (sezione Salute), lo scorso 9 settembre ha voluto raccontare cosa significhi per lei svolgere il proprio lavoro e ritagliarsi così uno speciale posto nel mondo.
Il titolo del suo intervento è tutto un programma: "Don't Call Me Just a Nurse", ovvero "Non chiamatemi semplicemente infermiera". 
Un modo originale per raccontare al mondo la lunga trafila di studi e di esperienze sul campo che oggi contraddistinguono la carriera di tutti gli infermieri. 


"Sono un'infermiera - scrive tra l'altro Kateri -. Non lo sono diventata perché non sono riuscita a studiare da medico, ma perché ho scelto così. Lavoro per tenere alta la dignità dei pazienti, prendendo decisioni delicate e vivendo situazioni da cardiopalma. Condivido la gioia di prendermi cura di un bambino appena nato. I miei pazienti spesso sono intere famiglie, che sostengo e consiglio per il meglio. Diventare infermiera non era il mio piano B, era la mia prima scelta".



Una testimonianza che ha fatto velocemente il giro del mondo: 8.700 hanno scaricato l'articolo per intero, quasi duemila l'hanno condiviso o segnalato via email. 



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