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INFERMIERI - ALLERGIA AL LATTICE


L’allergia al lattice è un problema sanitario emergente: è stato rilevato infatti un crescente aumento di soggetti sensibilizzati a questa sostanza. Tale aumento è in parte legato alla sempre maggiore diffusione dell’uso di guanti e di altri dispositivi in lattice, sia in ambiente sanitario, sia nella vita quotidiana (esempio: materassi, cuscini, indumenti, preservativi, eccetera).
L’allergia al lattice determina reazioni che possono interessare la cute, l’apparato respiratorio e cardiovascolare e che, in alcuni casi, possono essere molto gravi. Con questo Click salute si vogliono fornire le informazioni principali su come prevenire l’allergia e riconoscerne tempestivamente i sintomi per contenere la reazione.

Che cos’è l’allergia al lattice?


L’allergia al lattice è una risposta del sistema immunitario ad alcune proteine contenute nel lattice, un liquido lattiginoso che si ottiene dall’incisione di una pianta tropicale l’Hevea brasiliensis (Disegno 1) utilizzata per produrre la gomma.
Disegno 1 - Hevea brasiliensis
Disegno 1 - Hevea brasiliensis
Il lattice è usato per produrre numerosi oggetti presenti in ambiente sanitario: cerotti, contagocce per colliri, tappi dei flaconi di farmaci, componenti di siringhe, lacci emostatici, cateteri vescicali, cateteri per clisteri, maschere anestesiologiche, circuiti per anestesia, tubi endotracheali e per drenaggi, ago cannula, bracciale dello sfigmomanometro, barriere interdentali, elastici per apparecchi dentali, bende elastiche eccetera.


La quantità di sostanza allergizzante necessaria per scatenare la reazione non è nota, ma l’esposizione prolungata alle proteine del lattice aumenta il rischio di sviluppare i sintomi. Chi soffre di allergia al lattice può presentare sintomi immediati, cioè entro un’ora dal contatto, oppure ritardati, entro 24-72 ore dal contatto.
La manifestazione più comune è l’orticaria da contatto con prurito ma i sintomi possono essere molto diversi per caratteristiche e intensità.
Nei casi più gravi si può avere uno shock anafilattico, reazione che può mettere in pericolo la vita e che richiede un immediato intervento medico.

Chi è a rischio di allergia al lattice?


Si è visto che alcuni gruppi di persone hanno un rischio più alto di sviluppare allergia al lattice.
In particolare sono a rischio:
  • le persone che hanno subìto ripetuti interventi chirurgici in età infantile, per esempio bambini con malformazioni della colonna vertebrale o dell’apparato urogenitale;
  • i lavoratori dell’industria della gomma (con una prevalenza del 9-11%);
  • il personale sanitario.
     
Uno studio recente ha evidenziato che gli operatori sanitari che utilizzano di più i guanti in lattice sono maggiormente sensibilizzati e hanno quindi un rischio più alto di allergia. Secondo lo stesso studio, per ridurre la sensibilizzazione basterebbe sostituire i guanti in lattice, quando possibile, con altri in materiali diversi e non allergizzanti come il polivinilcloruro.

Come si capisce se si è allergici al lattice?


Se si sospetta di essere allergici al lattice, ovvero si hanno per esempio reazioni cutanee quando si entra in contatto con un oggetto in lattice, occorre rivolgersi in prima battuta al medico di famiglia per valutare l’opportunità di rivolgersi a uno specialista (allergologo) per effettuare la diagnosi attraverso la valutazione dei sintomi e l’esecuzione di alcuni test mirati.
Per una diagnosi corretta è importante descrivere bene i sintomi, se possibile mostrarli, e cercare di ricostruire quando compaiono. L’allergologo richiederà un esame del sangue (RAST test) e un test cutaneo (prick test per il lattice ed eventualmente altri allergeni sospetti e il patch test se si hanno manifestazioni cutanee). La diagnosi può essere confermata attraverso l’esecuzione di test di provocazione in ambiente ospedaliero: durante questi test il soggetto viene messo in contatto con il lattice per esempio gli vengono fatti indossare dei guanti di lattice e poi viene valutato alla comparsa dei primi segni.
Se l’allergia viene confermata e quindi diagnosticata, alla persona verranno fornite anche le indicazioni necessarie per la prevenzione e/o la gestione della crisi allergica.

Che cosa fare in caso di allergia al lattice?


Un soggetto allergico al lattice dovrebbe limitare quanto più possibile il contatto con qualunque tipo di oggetto in lattice. E’ bene quindi liberare la casa da tutti gli oggetti in lattice cercando di sostituirli, quando possibile, con la versione latex free (cioè senza lattice).
Inoltre è prudente evitare di mangiare alcuni frutti che hanno proteine simili o identiche a quelle del lattice come banana, kiwi, avocado, castagna, arachidi.
In caso di ricovero in ospedale è necessario informare subito gli operatori sanitari che si è allergici al lattice. Sarà premura degli operatori sanitari predisporre un percorso latex-safe per la persona allergica al lattice. Chi è allergico dovrebbe sempre portare con sé un foglio con indicato che è allergico in modo che in caso di incidente o di qualunque intervento in emergenza si possano prendere le dovute precauzioni.
In alcuni casi particolari, su consiglio del medico, si può portare con sé una confezione di adrenalina autoiniettabile nel caso l’allergia si dovesse manifestare con reazioni generali gravi.


Fonte: ipasvi


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