L'Infermiere demansionato, offeso e oltraggiato dalla "Guida per il paziente che si ricovera in ospedale" - Riflessioni di Salvatore Vaccaro
Gentile Direttore,
In questi giorni si parla molto del documento prodotto dalla
Regione Sicilia, “Guida per il paziente
che si ricovera in ospedale”, ad opera del comitato etico CO.RE.B insediato
dalla giunta Crocetta e pubblicato in G.U.R.S. n. 48 in data 25 ottobre c.a.
Un documento secondo noi illegittimo, in contrasto con le
norme che regolano l’attività infermieristica oltre che offensivo della dignità
professionale degli infermieri, sviliti a meri esecutori di operazioni manuali.
La professione infermieristica non ci sta. Il Sindacato
delle professioni infermieristiche NurSind non può condividere il documento che
parte da una buona idea, ma che risulta essere lacunoso e superficiale.
In
particolare:
- il documento parla di accoglienza da parte del
caposala, termine ormai desueto in quanto da anni si chiama Coordinatore
Infermieristico (v. Legge 43/2006);
- di compiti dell’infermiere piuttosto che di presa
in carico del paziente, riducendo i “compiti” dell’infermiere essenzialmente alla
sterile esecuzione di compiti “…fare un prelievo venoso, montare e regolare una
fleboclisi, introdurre un catetere vescicale….” e compiti assistenziali
semplici, quale “accompagnare il paziente in bagno o provvedere alla sua
pulizia” (neanche igiene!) “…se come accade il numero di operatori
socio-sanitari è insufficiente.”
- la sottolineatura che “anche i medici e gli
infermieri avranno cura di lavarsi le mani (e gli infermieri di cambiarsi i
guanti) prima della visita o di altre prestazioni” sott’intende che chiaramente
spesso ciò non avviene e che i medici si possono permettere di non cambiare i
guanti? A tal proposito ricordiamo che uno studio promosso
dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e pubblicato dalla rivista Lancet infectous diseases, che ha testato le nuove
linee-guida sul tema in 43 strutture in cinque Paesi (Mali, Italia, Pakistan,
Arabia Saudita e Costa Rica), ha constatato che, in ospedale, sono gli
infermieri a mettere in pratica davvero le norme a salvaguardia dell'igiene.
Questo, superando di molto i medici nella pratica del lavaggio delle mani, il
tutto prima e senza i “preziosi consigli” dell’imbarazzante documento, ora
contestato anche dai Collegi Ipasvi siciliani.
Da diverso tempo questa O.S. lavora per innalzare il valore sociale della
categoria e combatte anche nella aule dei tribunali contro il demansionamento
dei professionisti che operano presso le strutture pubbliche e private. Questo
documento continua ad avvallare una visione del professionista infermiere che
pensavamo superata almeno fin dai primi anni ’90. A distanza di un ventennio ci
troviamo in un documento ufficiale della Regione una descrizione di una realtà
organizzativa e professionale che dovrebbe essere ampiamente e legittimamente superata,
almeno nei pensieri della parte più evoluta dell’amministrazione regionale o
dei vari comitati che hanno voce in ambito sanitario.Condividendo le perplessità evidenziateci dai
colleghi non possiamo non rilevare che più che una “guida per i pazienti”
sembra un documento di ammissione delle inefficienze del nostro sistema
sanitario. Si parla infatti di “attese che si svolgono spesso in ambienti
disagevoli e affollati dove i pazienti aspettano anche per ore un turno segnato
su inaffidabili elenchi cartacei, e dove hanno difficoltà nell’identificare il
personale a cui chiedere informazioni sui tempi di ricovero o sull’assegnazione
del reparto.” Quante volte come sindacato abbiamo chiesto l’adozione di una
divisa unica che identifichi in tutta la regione le varie figure professionali?
Perché non attivarsi per superare gli elenchi cartacei e gli ambienti
disagevoli e mutare l’organizzazione per la soluzione delle lunghe ore
d’attesa?Ancora: “se il suo ricovero non
potesse essere differito e Lei dovesse essere provvisoriamente ricoverato in
barella, chieda che il passaggio a un posto letto sia quanto più sollecito è
possibile, che la barella sia relativamente comoda (larghezza, spessore del
materassino) e che sia particolarmente curata l’attenzione per evitare cadute.”
Certamente la carenza di posti letto sembra fare a pugni con il taglio degli
stessi effettuati in questi anni dalle varie giunte. Allo stesso modo, se il problema sta nel
governo clinico, non si capisce come la Sicilia sia la regione con il maggior
numero di medici in rapporto alla popolazione e permangano criticità nelle
attese. Inoltre è da specificare che le barelle sono quelle in dotazione e che
il rapporto infermieri/pazienti come dotazione organica è stabilito sui posti
letto (determinati dalla regione) e non sul numero di barelle in sovrannumero.
Distinti saluti.
A cura di
Dott. Salvatore Vaccaro - Infermiere
Segretario Provinciale NurSind Catania
Conponente Direttivo Nazionale NurSind
Sito internet : www.nursindcatania.org
Nessun commento:
Grazie per il tuo commento. Quotidiano Infermieri