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Sono oltre 6 mila i malati curati a casa dagli infermieri. Ora si ‘testa l’assistenza ricevuta

Gli Infermieri dell'ASL 3 di Pistoia

Con l’assistenza infermieristica domiciliare nella provincia di Pistoia, l’anno scorso, sono stati curati nella loro casa, gratuitamente, oltre seimila cittadini.

Per l’esattezza 6.343 così divisi: 3.613 della zona distretto di Pistoia e 2.730 della zona Valdinievole. Ora, per la prima volta, il gruppo di ricerca del Laboratorio Management e Sanità della Scuola Sant’Anna di Pisa, li ha intervistati per sapere quale era stata l’esperienza di questi pazienti.

Quasi il 60% si è dichiarato soddisfatto per l’assistenza ricevuta e il 33% ha definito perfino ottime le cure. E’ risultato buono (47,53%anche il giudizio “sull’organizzazione delle visite ed il coinvolgimento dei pazienti e dei loro familiari nel percorso di cura”. Quasi il 47% si è invece lamentato per il fatto di non ricevere a casa sempre le stesse equipé infermieristiche: un aspetto sicuramente da tenere in considerazione da parte delle unità operative infermieristiche territoriali che però sono già impegnate nella realizzazione “dell’infermiere referente” anche nell’assistenza domiciliare così come avviene nelle strutture ospedaliere.

L’assistenza infermieristica domiciliare è riservata ai pazienti oncologici, a chi affetto da gravi patologie croniche e a coloro che devono essere assistiti dopo il ricovero ospedaliero. Dopo le dimissioni dall’Ospedale, sempre l’anno passato, hanno infatti ricevuto subito a casa gli infermieri ben 4.685 cittadini: pazienti che, dopo il ricovero in uno dei tre Ospedali della ASL3, il Cosma e Damiano di Pescia, il San Jacopo di Pistoia e il L. Pacini di San Marcello, non sono restati neanche un giorno senza assistenza.

Sono circa un’ottantina gli infermieri che l’Azienda USL3 e la Società della Salute della Valdinievole hanno dedicato all’assistenza domiciliare. L’attività si svolge su tutto il territorio provinciale: dalla pianura, ai centri cittadini fino alla Montagna, dove il servizio dall’anno scorso è stato potenziato. A casa vengono generalmente curati gli anziani disabili, sempre più spesso anche giovani pazienti affetti da malattie neurologiche degenerative. Recentemente gli infermieri si sono anche occupati, insieme ad altri operatori, di un piccolo paziente che aveva appena sei mesi.

A casa dei malati –raccontano le infermiere coordinatrici del servizio- vene data continuità alle cure iniziate in ospedale. Sono erogate prestazioni come ad esempio trattamenti farmacologici, medicazioni di qualunque tipo, prelievi, sostituzione di sondini naso gastrici. A volte è necessario anche allestire delle vere e proprie rianimazioni domiciliari: succede quando i casi sono più gravi e complessi da un punto di vista clinico. In queste situazioni particolari –spiegano- il nostro intervento è integrato a quello di equipé multidisciplinari composte da diversi professionisti sanitari. Cerchiamo anche di favorire l’autonomia della persona e soprattutto nei bisogni di base coinvolgiamo la famiglia che a sua volta diventa un’importante risorsa per il malato e la risoluzione dei suoi problemi”.

Gli infermieri spiegano che il responsabile clinico è sempre il medico di famiglia che attivazione l’assistenza che, dal momento della “chiamata” da parte del paziente o dei suo parenti, entra in funzione in 24, 48 ore. Un obiettivo che nella
ASL3 è stato raggiunto nel 100% dei casi. Gli infermieri, generalmente, si recano a casa dei pazienti con le macchine dell’azienda sanitaria e, come accade in Montagna, è anche necessario percorrere molti chilometri per raggiungere le abitazioni che a volte sono situate anche in contesti molto disagiati dal punto di vista
territoriale. Il servizio è attivo 12 ore al giorno, dalle 7 del mattino alle 7 di sera, dal lunedi al sabato.
Ora per il servizio infermieristico domiciliare si prospetta una nuova sfida: partecipare alla riorganizzazione delle cure primarie nelle Case della Salute per realizzare progetti di cura ancora più mirati per le persone fragili e non autosufficienti.   
Fonte: Azienda Sanitaria ASL 3 - Pistoia 

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