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INFERMIERE E MEDICO SOTTO ACCUSA: IL PAZIENTE MORI’ A SEGUITO DELLA CADUTA DAL LETTO DEL PRONTO SOCCORSO



Era l’agosto del 2011. Ieri è iniziato il processo a carico di una dottoressa e di un infermiere 27enne del pronto soccorso di Rimini. I due sono accusati di omicidio colposo per non aver garantito la sicurezza del paziente. L’accusa, infatti, parla di violazione delle regole di prudenza contenute nelle linee guida per prevedere le cadute di pazienti in ospedale, adottate dai maggiori ospedali della Regione, quindi dell’assenza di mezzi di contenimento idonei e della mancanza di un piano assistenziale personalizzato per la vigilanza. Insomma, un comportamento negligente secondo la Procura quello tenuto dai due operatori sanitari e che determinò la morte di Giuseppe Simoncelli, il 69enne pensionato di Cattolica. Mentre la difesa ha sempre sostenuto che dottoressa e infermiere si erano dovuti assentare proprio mentre l’uomo era da solo nella stanzetta del pronto soccorso poiché chiamati per un altro intervento urgente, da codice rosso. Nel corso dell’udienza di ieri sono sfilati, davanti al pm Paolo Giovagnoli, alcuni testi, tra cui un perito della Procura che ha sostenuto la tesi che il paziente era un tipo agitato e quindi da controllare con attenzione. Simoncelli, infatti, mentre si trovava a letto nella stanzetta del pronto soccorso aveva tentato di scavalcare le sbarre laterali per scendere, cadendo però rovinosamente a terra. Sempre ieri sono stati ascoltati un medico e un infermiere della clinica Sole et salus di Torre Pedrera da dove il paziente era arrivato poiché si era tolto il sondino naso-gastrico che gli aveva provocato dei problemi. L’udienza è stata rinviata al 27 novembre prossimo.

 


1 commento:

  1. Si chiama responsabilità di spedalità, cioè l'azienda stabilisce un contratto con il paziente, che non si riconduce solo alle cure, ma anche a tutto quello che sta intorno, alloggio, il vitto, i supporti, l'infrastruttura in generale.La giurisprudenza sta seguendo molto questo filone di responsabilità.

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