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Legge 104: il Datore può far pedinare il dipendente da un Detective

Va licenziato chi usa il permesso della “104” per andare in vacanza invece che dal familiare malato: il datore può far pedinare il dipendente da un detective per provare l’illecito utilizzo del beneficio per l’assistenza ai congiunti.

Attenti a come usate i permessi della legge 104: se, infatti, con la scusa di accudire il familiare malato, vi recate invece da un’altra parte, magari per scopi personali o di divertimento, il datore di lavoro può licenziarvi. Non solo: quest’ultimo potrebbe anche mettervi alle calcagna un detective per spiare se realmente state usufruendo del permesso nel modo legittimo o meno.

A confermare questi principi è stata la Cassazione in una sentenza depositata qualche ora fa [1].

Il datore di lavoro, dunque, può pedinare il dipendente valendosi di un investigatore privato. Tale controllo occulto, per quanto possa sembrare inopportuno, non si considera – sempre secondo la Corte – una violazione della privacy.
Senza contare che, in giudizio, il datore potrebbe sempre avvalersi delle dichiarazioni di eventuali testimoni che confermino di aver visto il dipendente in determinati luoghi o circostanze diverse dall’assistenza del familiare invalido.

Ma non esiste il divieto, per il datore, di spiare i dipendenti?
Si, lo prevede lo Statuto dei Lavoratori; ma questo divieto riguarda solo i luoghi di lavoro e solo quando è rivolto a vigilare sull’attività lavorativa vera e propria.
Invece, l’utilizzo del detective può avvenire fuori dall’unità produttiva se ha come scopo quello della tutela del patrimonio aziendale: ossia verificare se il dipendente sta adempiendo o meno alle obbligazioni del contratto di lavoro. Ebbene, il controllo finalizzato all’accertamento dell’utilizzo improprio dei permessi della legge “104” (del 1992) non riguarda l’adempimento della prestazione lavorativa in sé, poiché viene effettuato al di fuori dell’orario di lavoro e in fase di sospensione dell’obbligazione principale lavorativa. Per cui avvalersi di “detective-spia” è pienamente legittimo.

Peraltro è bene precisare che l’illecito utilizzo dei permessi potrebbe avere anche dei risvolti penali.


[1] Cass. sent. n. 4984 del 4.03.2014 (Testo Completo).

2 commenti:

  1. Io purtroppo sono costretta a dover portare spesso a visionare gli esami clinici di mio padre, affetto da tumore alla prostata, da un urologo fuori regione, (visto che nella mia non ve ne sono di bravi e non mi va neanche di andare privatamente tanto son sempre gli stessi!!!) amico del padre del mio ragazzo che non si prende un centesimo. Visto che mio padre non viene con me perché il viaggio che dovrebbe affrontare è un po' faticoso , dal momento che x raggiungere questo specialista, dalla mia regione, con i mezzi pubblici ci impiego quasi una giornata intera e sono costretta a pernottare almeno due giorni fuori!!! Mi chiedevo questo è un viaggio di piacere secondo l'azienda? Se mi dovessero far seguire e non mi trovano con l'assistito sto facendo un allegra gita fuori porta secondo il loro punto di vista? E poi sempre all'azienda chiederei, a mia discolpa secondo loro potrei chiedere ad un medico di fatturarmi una prestazione gratuita?!

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  2. non è sicuramente il tuo caso, ma in molti casi, almeno nella mia realtà, la 104 rappresenta un giorno di riposo. Io sono per la 104 i cui permessi, in certe occasioni sono anche pochi, però quando vedi certa gente che prende i giorni di permesso a ridosso o dopo le festività, un po' di rabbia viene.( esempio: Azienda trasporto Pubblico di Palermo... Il 50% del personale usufruisce dei permessi lavorativi, ebbene, l'anno scorso la maggio parte di loro hanno preso i 3 giorni di permesso a ridosso dellafestività del !°Maggio, mettendo in crisi in servizio trasporto Urbano della città..... e' giusto ciò?) P.S. Mio papà ha la 104 e per malattia tumorale.

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Grazie per il tuo commento. Quotidiano Infermieri

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