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ECOGRAFIA ED INFERMIERI: CONNUBIO VINCENTE



L’ecografia non è più considerata una prerogativa esclusivamente medico specialistica nella  formulazione di una diagnosi ma, piuttosto, un utile aiuto alle tecniche assistenziali personalizzate dirette al paziente, vero centro dell’attenzione.

A Comiso, qualche giorno fa, si è svolto un importante corso di tecnica ecografica applicata per infermieri, organizzato dal Collegio provinciale Ipasvi di Ragusa e dal Nucleo provinciale Cives.

Si può verificare, attraverso l’esplorazione ecografica vescicale, ad esempio, se il paziente è anurico o meno potendo, in tal modo, indirizzare il paziente stesso ad un percorso diagnostico più idoneo al caso ed evitando cateterismi vescicali inutili e dolorosi. L’ecografia è utilizzata nei mezzi di soccorso, anche da personale infermieristico, per verificare, attraverso una particolare metodica chiamata eco-fast, la presenza o meno di versamenti ematici intra addominali che potrebbero essere espressione di un’emorragia interna. L’utilizzo dell’ecografo può aiutare nel reperimento di un accesso venoso altrimenti difficoltoso, o ancora meglio, al posizionamento di cateteri MIDLINE per l’infusione di terapia a medio-lungo termine.

Questi sono solo alcuni aspetti di ciò che l’ecografia infermieristica può permettere di esplorare, ma ciò non è frutto di scienza infusa bensì il risultato di infermieri che faticano giornalmente sia per l’acquisizione di una buona conoscenza anatomica che, parallelamente, di una buona conoscenza della fisica e della tecnica ultrasonica.

Per quanto riguarda il corso svoltosi a Comiso è stata interpellata la SIMEU (Società Italiana di Medicina d’Emergenza e Urgenza) che possiede un’unità infermieristica dedicata all’ecografia e che si occupa, in tutta Italia, da almeno otto anni, di tenere corsi esclusivamente infermieristici per la divulgazione e la pratica dell’ecografia.

Gli istruttori Guido Borasi di Torino e Luca Romei di Castelnuovo di Garfagnana, in provincia di Lucca, sotto la supervisione del Collegio Ipasvi e del Nucleo Cives, hanno formato a Comiso quasi 50 infermieri provenienti dalla Sicilia e dalle regioni limitrofe, che saranno l’avanguardia di professionisti siciliani formati per poter rispondere efficacemente ai bisogni, sempre crescenti e sempre più complessi, della popolazione.

Tutto ciò assume rilevanza ancora più consistente in un contesto sanitario in cui i tagli economici sono sempre maggiori in contrapposizione a richieste di assistenza sempre più qualificate.


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