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Ospedali ‘Di Venere’ e ‘San Paolo’, non ci sono più manco le barelle per i degenti…

Si allarga a macchia d’olio lo scandalo sanità in Puglia dopo che le ultime denunce dei sindacati autonomi hanno fatto il paio con gli sperperi nelle Asl scoperti l’inverno scorso dagli ispettori ministeriali. Ad aprire il fuoco di fila degli addetti ai lavori è stato il sindacato autonomo barese Usppi, prontissimi a confermare che all’Ospedale Di Venere di Bari, nelle settimane scorse, dopo una ispezione dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato tutela del lavoro, hanno trovato la presenza di “farmaci scaduti”  sui carrelli di terapia. A far trapelare il ‘fattaccio’ è stato un dirigente medico dello stesso nosocomio, il dr. Domenico Labbate, che in una nota del 1° agosto scorso, ha denunciato la presenza di farmaci scaduti ai Direttori delle U.O. e ai Coordinatori/Capi Sala, rammentando una più attenta vigilanza. Ma anche presso la Chirurgia Generale dell’Ospedale San Paolo sono state scoperte carenze finite subito sui giornali, senza parlare dei parcheggi - terra di nessuno, sebbene recintati, regno di parcheggiatori abusivi che troneggiano e infastidiscono sia i dipendenti che i visitatori. Ma non basta. Succede spesso che qualche auto e qualche moto venga rubata e, cosa ancora più preoccupante, accade che chi termina di lavorare di notte corre il rischio di subire una rapina a mano armata nell’approssimarsi alla propria auto parcheggiata, come succede sia al ‘Di venere’ che al ‘San Paolo’: tutto questo rende piuttosto chiaro che gli ingressi non sono controllati e che non esiste sicurezza alcuna. Chiunque può entrare a qualsiasi ora e dappertutto, ingenerando timore ai dipendenti che di notte, per necessità di servizio, devono muoversi nei corridoi deserti. Ma l’allarme dell’Usppi si concentra da tempo anche sui tempi d’attesa medi di ogni paziente prima dell’intervento medico, sia su una mancanza di posti letto considerata ormai cronica. Un primo passo per migliorare, sempre secondo i vertici Usppi, sarebbe l’istituzione di un migliore sistema informatico che consenta anche un monitoraggio in tempo reale dei posti letto in ogni polo sanitario. Un polo che, almeno nelle promesse di Vendola e dei vari assessori succedutisi al timone della sempre più martoriata sanità pugliese, doveva contare sul sistema informatico “Edotto”. Un sistema informatico che doveva garantire una più efficiente interazione tra paziente e sanità regionale e che invece s’è trasformato in un gigantesco punto interrogativo, dai risvolti ancora tutti da chiarire. Ma torniamo a spostare il mirino sui due ospedali dal destino simile, e vale a dire pronti a essere chiusi dopo aver speso un bel mucchio di milioni di euro per rifare reparti e viali, specie all’interno del nosocomio di Bari-Carbonara. In somma, negli ospedali Di Venere e San Paolo non ci sono più nemmeno le barelle per sistemare i pazienti – denuncia dunque Nicola Brescia, segretario generale dell’Unione Sindacati Professionisti Impiego Pubblico e Privato. Dall’estate scorsa a oggi c’è stato un record di ricoveri che hanno praticamente mandato in tilt i due grossi ospedali baresi. I numeri degli accessi nei due pronto soccorso parlano chiaro: una media di 6 mila pazienti al mese. Trovare un posto letto libero è impossibile. Le stanze da quattro postazioni arrivano a contenere fino a dieci pazienti. Le barelle sono esaurite. Corridoi e addirittura sale d’attesa diventano l’alternativa per chi ha la sfortuna di recarsi in ospedale per un’urgenza. All’ospedale San Paolo pneumologia, medicina, ortopedia e cardiologia sono i reparti di maggiore difficoltà. Stesso discorso per il Di Venere e Carbonara. In particolare nei reparti di neurologia e chirurgia i pazienti sono ammassati come in un carro bestiame. La situazione è peggiorata con la riduzione dei posti letto a causa delle ferie estive e della cronica carenza di personale. Per questo il sindacato Usppi Puglia torna a chiedere alla asl e alla Regione di attivare un sistema di informatizzazione per sapere quanti posti letto ci sono in ogni ospedale in tempo reale. Per il sindacato è necessario istituire una mappatura online dei posti complessivi: all’ospedale ‘Di Venere’ i posti letto nel 2010 erano 311, scesi a 266 nel 2011, fino ai circa 170 posti letto di oggi. Di questi però, è saltato il 40 per cento nel piano ferie...e epr fortuna l’estate sta già finendo.

 

Antonio De Luigi

Fonte: quotidianodibari.it


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