PRECARIATO – NOVITA’ IN ARRIVO DALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA
L’importanza della
sentenza di ieri della Terza Sezione della Corte di Giustizia Europea è enorme!
Anche se riguarda in particolare alcuni operatori della scuola, disegna, in
maniera netta, quella che è la linea di pensiero dei Giudici al di fuori del
confine Italiano, alimentando nuove speranze anche per i precari degli altri
enti della PA compreso il settore Sanità.
Se parliamo in termini di
Gerarchia delle Fonti, la sentenza in questione dovrebbe influenzare in maniera
decisiva le analoghe sentenze dei tribunali italiani, visto che sancisce la
totale incompatibilità della normativa del nostro Paese in tema di contratti a
temine con la direttiva 70/1999 dell’Unione Europea.
Per
farvi un esempio, la Sentenza ad un certo punto recita: ”…il beneficio della
stabilità dell’impiego è inteso come un elemento portante della tutela dei
lavoratori, mentre soltanto in alcune circostanze i contratti di lavoro a tempo
determinato sono atti a rispondere alle esigenze sia dei datori di lavoro sia
dei lavoratori…” e poi ancora “…sebbene
considerazioni di bilancio possano costituire il fondamento delle scelte di
politica sociale di uno Stato membro e possano influenzare la natura ovvero la
portata delle misure che esso intende adottare, esse non costituiscono
tuttavia, di per sé, un obiettivo perseguito da tale politica e, pertanto, non
possono giustificare l’assenza di qualsiasi misura di prevenzione del ricorso abusivo
a una successione di contratti di lavoro a tempo determinato ai sensi della
clausola 5, punto 1, dell’accordo quadro…”.
Premessa
necessaria è che la Sentenza si riferisce a tutti quei contratti del pubblico
impiego che si sono protratti per almeno 36 mesi su posti vacanti, quindi
occhio alle interpretazioni!!!
E’
comunque una batosta non indifferente per lo Stato Italiano che dovrà procedere
alla stabilizzazione dei precari della scuola per evitare una multa milionaria,
e che probabilmente si vedrà allargare il discorso a tutta la PA compreso il
settore sanitario che conta al suo interno un numero ENORME di precari.
Attendiamo
con impazienza i risvolti di questa situazione, auspicando che tutto il
frastuono dei media in questi giorni sull’argomento non rimanga solo “rumore”, ma che produca gli effetti
necessari per farsi sentire come terremoto sotto i piedi delle poltrone di chi
ci governa.
Dott. Lorenzo D’AMICO
INFERMIERE FORENSE
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