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Puglia. Al via riorganizzazione assistenza territoriale. Si punta tutto sui 27 nuovi Presidi

II centri nevralgici diventano i 27 Presidi Territoriali di Assistenza, nati dalla riconversione dei presidi ospedalieri dismessi. Consentiranno la concentrazione di molti servizi distrettuali, sia per la diagnostica specialistica che per le cure ambulatoriali, allo scopo di realizzare una copertura assistenziale nell’arco delle 12 e delle 24 ore.

IL NUOVO REGOLAMENTO

17 MAR - Riorganizzare l’assistenza sanitaria territoriale, partendo dalla riconversione dei presidi ospedalieri dismessi tra il 2010 e il 2013 per effetto del riordino della rete richiesto dal Piano di Rientro dal deficit sanitario 2010-2012. Questo il principale obiettivo del regolamento approvato dalla giunta pugliese. I centri nevralgici dell’assistenza sanitaria territoriale diventano quindi i nuovi 27 Presidi Territoriali di Assistenza, strutture nate dalla riconversione dei presidi ospedalieri dismessi e che consentono la concentrazione di molti servizi distrettuali, sia per la diagnostica specialistica che per le cure ambulatoriali, allo scopo di realizzare una copertura assistenziale nell’arco delle 12 e delle 24 ore.

Questi Presidi costituiranno i principali riferimenti distrettuali cui i cittadini dovranno rivolgersi per ottenere risposte alla gran parte delle domande di salute e di prestazioni sanitarie più ricorrenti, in modo da alleggire notevolmente il carico che grava sulle strutture ospedaliere. All’interno di un Presidio Territoriale di Assistenza (PTA) potranno integrarsi in relazione al diverso format allestito:degenza territoriale (ospedale di comunità/centro risvegli/Assistenza residenziale R1/Hospice); attività medica di base (associazionismo MMG/PLS); assistenza specialistica ambulatoriale e diagnostica di base; emergenza-urgenza (Punto di primo intervento territoriale/postazione 118); assistenza consultoriale e materno infantile; attività di riabilitazione (centro di riabilitazione ambulatoriale/ADR); attività di prevenzione (vaccinazioni, medicina legale e fiscale); servizi a gestione ospedaliera (posti rene); accesso unico alle cure (CUP, accesso unico al sistema, gestione e presa in carico delle dimissioni protette, UVM); attività amministrativa distrettuale.

Per quasi tutti i PTA individuati sono stati da tempo autorizzati importanti investimenti e le Asl referenti hanno attivato cantieri e procedure di gara per l’acquisizione delle tecnologie. In particolare tra 2009 e 2014 sono stati finanziati 36 progetti di intervento destinati ai PTA, cui devono aggiungersi i numerosi altri interventi territoriali che stanno potenziando i poliambulatori specialistici, i centri per la prevenzione e la riabilitazione, le case della salute. Tutti gli investimenti attivati tra il 2009 e il 2014, dal monitoraggio della spesa che la Regione conduce, fanno registrare un avanzamento medio che supera il 60% della spesa certificata, con una previsione di chiusura entro il corrente anno di quasi tutti gli interventi, in particolare con le gare per l’acquisizione delle nuove tecnologie.

Fonte: quotidianosanita.it




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