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Puglia : sblocco di assunzioni per 1200 infermieri e medici. Speranze e Criticità

Una boccata d'aria per l'emergenza di personale mancante nelle varie strutture ospedaliere Pugliesi. 
Più di 60 milioni di euro per sbloccare almeno 1200 assunzioni attraverso deroghe derivanti da un piano assunzioni del 2014, quando a capo della sanità pugliese vi era Elena Gentile.
La delibera di autorizzazione sarebbe già pronta per andare in giunta la settimana prossima.
L'ipotesi più accreditata è che le varie aziende potranno utilizzare il personale per colmare la carenza soprattutto nelle U.O di Emergenza-Urgenza perché proprio lì vi è la maggior carenza. 
Del resto, nei giorni scorsi, il direttore del dipartimento salute Gorgoni ha stimato un fabbisogno Pugliese per circa 2700 unità di cui 770 medici, 870 infermieri e 800 operatori socio sanitari. 
Da via Gentile si fa sapere che il budget destinato ad ogni azienda, sarà  libero da vincoli e quindi lo si potrà spendere come meglio si crede, rispettando l'equilibrio di bilancio e il limite di spesa del 2004 inferiore dell' 1,4 per cento.



È già polemica sui social in quanto non vengono prese in considerazione altre figure professionali ma soprattutto si spera che le varie aziende spendano il denaro effettivamente in personale e non in strutture di cui ne siamo già pieni ma allo stesso tempo "disabitate".

Un altro dubbio è rappresentato dai tempi con i quali questa proposta diventerà realtà in quanto la Regione Puglia ci ha abituato a tempi molto lunghi nel l'espletamento di qualsiasi procedura inerente il personale.
Un chiaro esempio è quello del concorso di mobilità per infermieri espletato nel 2013 e dopo 3 anni, ancora non trova soluzione.
Basti pensare al concorso per Infermieri bandito dal policlinico di Bari nel 2007 ed ultimato nel 2013. 
Basti pensare al concorso per infermieri del 2007 per 165 posti in ASL Lecce e mai espletato, come il concorso bandito per la casa circondariale di Lecce nel 2010 e mai espletato aggiungendo una tassa concorsuale di €10,33 intascata dall'asl e mai restituita a migliaia di concorsisti. 
In questo periodo la regione è alle prese con un'altro concorso per infermieri di 199 posti, bandito nei primi mesi del 2015, poi bloccato, poi riaperto, bloccato ancora ed ora nuovamente riaperto. 
Il nostronauspicio è quello che le aziende investiranno in personale affinché ci siano più posti di lavoro ma allo stesso tempo possano garantire i LEA, consentire al personale attualmente in servizio di lavorare in sicurezza (come ad esempio turni regolari, carichi di lavoro) ma soprattutto garantire, al cittadino bisognoso di cure, migliori prestazioni sanitarie (qualità delle cure, diminuzione delle liste d'attesa, ecc).

Quotidiano Infermieri ©

1 commento:

  1. È colpa del governo perché non vigila e non obbliga ad assumere il personale per garantire i LEA.
    L'importante è Che spendiamo ogni giorno milioni e milioni di euro per stare nella nato e prepararci per fare guerre (Russia? )

    RispondiElimina

Grazie per il tuo commento. Quotidiano Infermieri

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